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sabato 15 agosto 2015

Due, tre cose (o forse più) che ho imparato dalla Sicilia e dai Siciliani

notazioni imprecise di un oriundo

NB: Variegata e multiforme, la realtà isolana non può essere riassunta in uno sterile bignamino che risulterebbe di certo impreciso e ingeneroso. Questi sono solo alcuni punti (tra i tanti) che mi sono sembrati interessanti e che non possono avere carattere o pretesa di universalità. La zona qui descritta è quella della Settentrionale Sicula, che dal mare di Cefalù s'interna fino ai monti Nebrodi.
Prendetele solo come notazioni imprecise di un oriundo.

Lore_BarbiereSicilia

SALUTI E PARENTI
I baci (sulle guance, destra/sinistra) sono esentasse e quindi diffusissimi. Qualche commercialista più scafato riesce pure a portarli in detrazione. Quindi, ogni volta che “scendo” mi preparo per uno scambio di saliva superiore alle effusioni contenute in un qualsiasi film di Tinto Brass.
Se arditamennte decidi di fare una passeggiata lungo il corso del paese, durante la festa del patrono, preparati ad avere un passo da bradipo obeso (6 metri ogni quindici minuti), causa incontri a raffica con una serie fibonaccia di parenti, amici e conoscenti.
Non disperare se non riesci a ricordare tutti i volti e i nomi dei parenti e dei cugini (fino alla quinta generazione) che ti sono stati più volte presentati. Per andare sul sicuro allunga sempre la mano in direzione dell'oggetto del tuo dubbio: se ti accalappia l'arto, protendendosi in un bacio sulle guance, ti chiede “Bieddu mio, cuomo si'?*” e ti invita ad un pranzo domenicale, vuol dire che siete parenti.

*Bello mio, come stai?

Lore_vivuta

IL BERE
Nei paesi di montagna non si beve granchè. I siciliani di solito amano “spartirsi menze birrette”. Nessuno ha finora affrontato la questione di “quante menze birrette fanno una vivuta*
Da forestiero hai diritto ad una serie di estati in cui, ad ogni bar sul piccolo corso (il mio ne ha 24) gli autoctoni fanno a gara ad offrirti da bere. Non fai in tempo a finire il tuo gin tonic che il ragazzo del bar ne sta scaricando altri ettolitri sul tuo tavolino. Devi berli tutti, pena il massimo affronto possibile per la generosità dell'offerente. Conosco un tipo che per le sue vacanze sicule ha speso dal 2009 al 2015 solo 3 euro e 50 in cocktail, ma è morto di cirrosi, prima di traghettare a Messina.
Capisci di essere diventato uno di loro quando, dopo almeno 3/4 anni, riesci a pagare un giro anche tu. È una sensazione meravigliosa, un po' come perdere la verginità in riva al mare.

*quante mezze birrette fanno una bevuta

Lore_schiticchio

IL MANGIARE
La cucina isolana è semplice e rifugge le lavorazioni complicate.
Bastano pochi ingredienti saporiti come capperi, pomodorini, alici, basilico, mentuccia per creare piatti freschi che sanno di sole e di mare.
Il pesce non è mai fresco, bensì “vivo”. Non azzardarti a spremerci un limone sopra.
Le melanzane sono patrimonio dell'umanità e le usano anche come pochette da taschino durante battesimi e comunioni.
Le colazioni si fanno con granita e brioscia: i piloni della Palermo-Messina sono pieni di gente che ha ordinato cappuccino e cornetto.
Tuttavia, nonostante questa semplicità superficiale, esiste l'istituto dello “schiticchio”, evento paragonabile solo ad un ritiro boccaccesco. Al grido di “come se non ci fosse un domani”, orde di famigli sbarcano in case di campagna e depositano su tavole imbandite provole, salsicce farcite, sarde salate e teste di agnello. Si mangia ad interim, finché qualcuno non muore trafitto dal bottone esploso dalle braghe del dirimpettaio.
I sopravvissuti si fanno un ultimo cicchetto di Plasil* endovena, chiedendosi cosa può aver loro provocato quell'acidità di stomaco.

*farmaco indicato per contrastare nausea e vomito

IL VESTIRE
Puoi essere il cesso più malvestito del mondo, ma tua suocerà ti dirà sempre “Bieddu mio! Pari un pupiddo!”

*Bello mio, sembri un bambolotto!

BON TON
Ai matrimoni stai seduto e non toglierti la giacca.
Non farlo mai. Anche se ci sono 40 gradi ed un cameriere è appena svenuto sul risotto ai gamberetti, tu resisti.


LA LINGUA
I Siciliani parlano spesso al passato remoto, perché possono portarti nel cuore una vita o, al contrario, dimenticarti per sempre in fondo ad un calendario.

L'EDUCAZIONE
Se vuoi capire chi comanda, osserva i funerali.
Se vuoi capire di politica nazionale e ciclismo, vai dal barbiere.
Se vuoi essere informato sugli ultimi “curtigghi”*, vai dal parrucchiere per signora.
Esiste, in via del tutto poetica, un senso rassegnato di arcana fatalità dinanzi al lavoro, alla malattia, alla morte e alle partenze verso il nord.

*pettegolezzi

LA SOCIETÀ
I preti contano moltissimo. Li chiamano padri, o “parrini”.
Tuttavia, l'invocazione più ricorrente è “matre!”, madre.
Gli uomini, infatti, sono nulla in confronto alle donne: mettine 2/3 insieme e fatti il segno della croce.

Se hai intenzione di diventare vecchio, trasferisciti qui e procurati una sedia e un bastone.

FILOSOFIA
U vientu na chiesa ci vole, ma no pi stutari i cannile*
Calati juncu ca passa a china*
Cu nasci tunnu nu mpò morire quatratu*

* Il vento in chiesa ci vuole, ma non così forte da spegnere le candele

* Calati giunco chè passa la piena

* Chi nasce tondo non può morire quadrato